Eva e Mateo sono due gemelli “figli” del fuoriclasse portoghese che dopo Cristiano Junior è ricorso nuovamente all’utero in affitto.
Qualche mese fa quando sentii dire in televisione dalla conduttrice Caterina Balivo: “Auguri a Cristiano Ronaldo che aspetta due gemelli da madre surrogata”, mi venne un sussulto di rabbia. Una donna, già madre, incinta, come poteva porgere le sue congratulazioni ad un calciatore miliardario che per la seconda volta aveva affittato l’utero di una donna per soddisfare (ancora) il suo desiderio (senza limiti) di paternità?
Ma veramente la neo-lingua ci frega così? “Cristiano Ronaldo che aspetta”? Ma aspetta cosa? Come si può usare il verbo “aspettare”? Il calciatore ricco e famoso ha prenotato un figlio, anzi due (ecco cosa ha fatto!) e ha atteso di ritirarli. Punto. Cristiano Ronaldo ha comprato, non ha aspettato nulla. Ha voluto, commissionato e ottenuto. È ricco e può permettersi tutto, persino che le viscere di una donna facciano spazio alla vita, accolgano il dono e il mistero di due figli, costretti da lui ad abbandonare il ventre caldo e premuroso della mamma.
E hanno il coraggio di dire che Cristiano Ronaldo aspetta? Ha prenotato due bambini che gli sono stati recapitati. Stop.
Il super campione non ha atteso di concepire un figlio con la sua attuale fidanzata, non ha aspettato la meraviglia e la potenza della vita che si impone quando vuole lei. Per noi credenti, quando vuole Dio. No, niente di tutto questo. Aspettare non è il suo verbo, perché chi aspetta pazienta, piange, sopporta, si affida, soffre, si lamenta, mormora, prega. Spera, spera, spera.
Mentre lui affitta, paga e compra.
In queste ultime ore il web è invaso dalla notizia che Ronaldo è volato “dai suoi due nuovi amori” Mateo ed Eva nati pochi giorni fa negli USA. “Nuovi amori”, un modo di dire che mi ricorda gli scoop sulla fiamma di turno dell’attore belloccio che leggiamo sotto l’ombrellone, o il flirt estivo del cantante che ha appena scalato le classifiche. Eppure sono bambini! Figli! Non nuovi amori! Figli dell’amore eterno di Dio! “Nuovi amori” non significa nulla! Sono figli di carne di una donna che li ha nutriti e tenuti al sicuro e che non li vedrà più e che loro, generati dal suo corpo caldo, non rincontreranno! Sono orfani! Ce ne rendiamo conto? “Nuovi orfani” sarebbe stato un titolo più appropriato e sincero.
L’11 giugno scorso il sito di Repubblica scriveva: «Il fuoriclasse del Real Madrid ha messo a segno una delle sue doppiette più belle» non trovate anche voi squallida questa battuta? E profondamente ingiusta? Paragonare due bambini a un risultato calcistico? Come se fossero due trofei, due medaglie da esporre, e non un dono prezioso, immeritato, immenso e misterioso da custodire? Quella di Ronaldo sembra una “collezione” di “figli”. Sicuramente gli vorrà bene e non farà mancare loro nulla, come avrà già fatto con Cristiano Junior, ma chi si occuperà di loro? Chi riconoscerà se stanno male solo dal suono del pianto? Quale seno li allatterà? Soffriamo quando i genitori muoiono da anziani, come si può credere che per un bambino crescere senza la mamma non comporti enorme dolore e sofferenza? E mancanza? E senso di vuoto incolmabile?
Anche Vanity Fair titola: “Cristiano Ronaldo: «I miei due nuovi amori»” e ovviamente sotto appare la foto postata dal campione su Instagram in maglia Nike, seduto in poltrona con in braccio i gemelli con la scritta: “Felice di tenere in braccio i due nuovi amori della mia vita”. Ma lui non era in sala parto a stringere la mano della donna che li ha partoriti, che non è sua moglie o la sua compagna, ma una completa estranea, anzi una sua dipendente, o una collaboratrice a tempo determinato: 9 mesi e qualche giorno, poi… contratto scaduto. Addio signora. Raccolga le sue cose, tranne i bambini, e sparisca.
E continua l’articolo: “Un’immagine tenerissima, perfetto quadretto familiare, a cui mancano solo il fratello maggiore e Georgina Rodriguez, ultima fiamma del campione, che, si dice, sia in dolce attesa”. Primo quesito: familiare dove? Dove sta la famiglia? Secondo pensiero: se le voci dovessero essere confermate i nostri migliori auguri a Georgina! Ma la domanda che mi pongo è la seguente: come può una donna che sta insieme ad un uomo accettare che lui “faccia” figli attraverso donne (povere e bisognose) invece che con lei? Come può sentirsi amata? Desiderata? Perché non fare i figli all’antica, come hanno fatto quei medievali dei nostri genitori, nonni, bisnonni, sopra un letto, o tra i morbidi cuscini di un divano, unendosi anima e corpo! Stretti nell’amore e nel piacere! Non in un laboratorio sterile, non appropriandosi dell’ovulo di una donna e impadronendosi dell’utero di un’altra. Non trasformandosi in ladri! Perché anche se paghi e sei ricco resti comunque un ladro!
Ma poi la formula classica usata dai media: “avuti da madre surrogata”, “nati da madre surrogata”, non vi manda ai pazzi, care femministe? Non si tratta di becero maschilismo, care paladine delle donne? Questa madri avranno un volto, un nome, una storia, un sorriso, o sono fantasmi, fotocopie, corpi che si vendono come prostitute, disgraziate da dimenticare?
Pensavamo di esserci emancipate, di aver raggiunto parità di diritti e invece esiste una nuova schiavitù, l’utero in affitto, che piega le donne e le consuma in questo mondo al contrario dove vengono difesi i cani e venduti i bambini, dove vengono tutelati i bisogni di tutti tranne quelli dei più deboli. Dove si reputa un diritto la genitorialità piuttosto che un dovere. Dove Cristiano Ronaldo invece di vergognarsi e restarsene nascosto sfoggia i suoi due nuovi acquisti, no volevo dire amori, i piccolissimi e innocenti Eva e Mateo a cui auguriamo il meglio, su Instagram ricevendo 6.886.946 like tra le faccine e i commenti petalosi di tutti.
(Silvia Lucchetti / Aleteia.org)