Lunedì 20 Aprile 2015 l’associazione ticinese Medicina&Persona ha proposto una serata di incontro-testimonianza sul tema la malattia e il valore della persona.
L’impatto con la malattia genera spesso solitudine e smarrimento, evoca domande di senso e significato con le quali l’uomo contemporaneo fatica a confrontarsi. La Dott.ssa Marta Scorsetti – Primario di Radioterapia all’Istituto Clinico Humanitas di Milano e Don Tullio Proserpio – Assistente spirituale presso lʼIstituto dei Tumori di Milano hanno parlato della loro esperienza di prossimità e coinvolgimento di fronte all’angoscia che la malattia genera. L’uomo ha la necessità di non sottrarsi alla realtà ed è mosso dal desiderio di una compagnia cioè di qualcuno che rimanga vicino. Se qualcuno ti attende e non ti lascia mai solo la vita diventa una cosa diversa. La malattia non può annientare né il pensiero né il desiderio di essere felici, anzi se la malattia non può impedire di desiderare, non può impedire neanche di vivere. La vita è un cammino e non si compie perché uno si trova nella malattia piuttosto che nella salute, ma nel cammino verso Dio. Ogni giorno è un passo verso il destino e non bisogna fare altro che accettarlo: Dio viene e tutto si compie. La morte non è la fine di tutto, ma la chiamata a una vita nuova perché l’uomo vale più della sua malattia.