Nel suo libro “Viaggio al cuore dell’abbandono e del segreto”, Diane de Monteynard offre una testimonianza sconvolgente della sua vita e decide di mettersi a nudo davanti a colei che vorrebbe tanto conoscere… colei che l’ha messa al mondo, sua madre.
Male di vivere, vergogna, curiosità, incomprensione… Tra le 500.000 persone nate come NN [in francese “X”, N.d.T.] (cioè figlie di genitori sconosciuti) in Francia, alcuni cercano le loro origini, altri no. Alcuni fanno inchieste, altri pubblicano i loro annunci su siti come “labouteillealamer.fr” [una bottiglia nel mare, N.dT.], oppure sui social network – Twitter, Facebook, dove sperano di scoprire la verità con un clic. Credono (o vogliono credere) al miracolo: ritrovare la loro madre. Altri, come Diane, decidono di scrivere un libro.
Nata come NN
Già giornalista per la rivista Atmosphères, poi ricercatrice di luoghi d’incanto, decoratrice, pittrice o professoressa di educazione fisica a ore; espatriata ad Atlanta, poi a Singapore, Diane de Monteynard è nata come NN il 30 novembre 1969 nei dintorni di Parigi, dove oggi vive.
In un libro sconvolgente auto-pubblicato a marzo questa donna minuta, alta un soldo di cacio ma vivace e determinata, ha scelto di indirizzarsi a sua madre, che disperatamente sta cercando. «È un sogno che ho da quando ero piccolissima», racconta con gli occhi umidi questa graziosa bionda dagli occhi castani.
Sulla copertina del suo libro, la foto di un’adorabile bambina che si stringe alla sua grande bambola, quest’ultima presa di spalle. Sta seduta su delle ginocchia – sicuramente quelle della madre adottiva, di cui non si vede il volto. Lo sguardo della bambina, il viso incorniciato da boccoli, sembra insieme triste e deciso. In alto, in sovrimpressione sulla copertina, un timbro e dei numeri amministrativi. Si tratta della sentenza di adozione plenaria.
Sola al mondo
Abbandonata alla nascita, adottata da una coppia di aristocratici dilaniati dalla morte della loro unica figlia (e che poi si separano), Diane viene tirata su tra Genova, Cannes e Parigi. Perde il padre a quattordici anni e la madre a venti. Sola al mondo, sballottata dall’esistenza e dalle sue prove, combatte i suoi demoni per imbroccare infine la propria strada e realizzare il suo sogno di famiglia “ideale”. Ma il segreto delle sue origini torna dall’oltretomba con la nascita della sua prima figlia, e sta lì lì per distruggerla.
Ricerche infruttuose
Allo stremo delle forze, con un ultimo sussulto, Diane decide – dopo aver moltiplicato le ricerche infruttuose – di pubblicare un libro in cui raccontare la sua lotta per continuare a vivere felice senza sapere da dove venga… «Mi sono messa a nudo perché voi di me sappiate tutto, e per infondervi il desiderio di dirmi tutto a vostra volta», scrive nella lettera a mia madre sconosciuta, pubblicata su Facebook. «Perché lei sappia chi sono, perché abbia voglia di incontrarmi e perché comprenda pure che non sapere da dove si venga è una sofferenza troppo grande». Una testimonianza potente contro tutte le forme di abbandono, sospinta sempre da un’ostinata ricerca della felicità.
Nella vita movimentata di Diane, gli avvenimenti si susseguono senza posa. Le emozioni sono brutali, senza trucco né belletto. La penna, forte e gentile al contempo, «tocca al cuore e commuove fino alle lacrime». Questa storia vera, raccontata con semplicità, si legge come un romanzo. Essa dà una magnifica lezione di speranza e di resilienza da parte di una ragazzina divenuta donna e poi madre, e che ogni volta torna a rialzarsi con un coraggio di cui tutti vorremmo conoscere la fonte.
Soprattutto, non avere paura
All’improvviso Diane de Monteynard, il cui vero nome è Madeleine Vincente, ci tiene a rassicurare. Se s’è voluta indirizzare a sua madre, l’ultima cosa che vuole è farle paura. Non cerca un regolamento di conti. Non glie ne vuole. Al contrario, vorrebbe ringraziarla per averla lasciata vivere. Ma Diane sarebbe felice di poter condividere con lei, oggi, questo pesante segreto. Perché sicuramente sua madre vorrà serbare l’anonimato. «Non le voglio che del bene e non ho intenzione di andare a toccare le ferite di un passato scorticato, né intendo reclamare checchessia. Vorrei solo delle risposte alle domande che mi pongo da così tanto tempo e che certi giorni mi schiacciano: chi? Come? Perché?».
Con Diane/Madeleine ci auguriamo che questo libro, già in testa su Amazon nel settore “Testimonianze”, consegua il suo scopo e che apra un po’ di più la porta sul mondo dei figli di NN e sul silenzio che ancora regna su di loro. La donna che l’ha messa al mondo risponderà all’appello? Con un sorrisetto ottimista, Diane risponde: «Un giorno, forse… se Dio vuole».
(Aleteia.org)