Lei si chiama Giulia e ha trentatré anni, quasi trentaquattro; si è appena laureata con il massimo dei voti, lode compresa. Non è mancato nemmeno il bacio accademico e, oltre a quello possiamo pensare ne abbia ricevuti a bizzeffe dalla famiglia e dagli amici.

Certo, è arrivata un po’ lunga, ma il suo fuori corso non salterà tanto all’occhio nel curriculum più di quanto non capiti ad altri suoi colleghi, in questo non è così speciale. Lo è invece nelle condizioni di partenza, perché Giulia Sauro è affetta dalla sindrome di Down. Una condizione genetica che comporta ritardo cognitivo e altre disabilità, che possono essere più o meno gravi. Da una situazione iniziale caratterizzata da svantaggio o impedimento ci si aspetterebbero performance scandenti, anzi, pochi forse si aspettano di vedere ragazzi con sindrome di Down nei corridoi, nelle aule, nelle biblioteche dei nostri Atenei. Innanzitutto perché, lo dobbiamo tristemente ricordare, molti di loro nemmeno arrivano al primissimo sbarramento: quello che consente l’accesso all’esistenza. Non è ancora dichiarato l’obiettivo Down 0 ma la possibilità di scartarli prima che diventino autonomi dal corpo della madre è incentivata e favorita dalle indagini prenatali così caldamente consigliate a scopo falsamente terapeutico.

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Raccontiamo allora molto volentieri storie di vita vera, vissuta con gusto, senza sciocche semplificazioni perché se davvero ci interessa una vita di qualità quella di Giulia sembra essere ottima.

Giulia è stata aiutata, i contenuti e gli obiettivi sono stati adattati alle sue capacità ed è stata accompagnata. Era iscritta come altri 119 studenti con disabilità al SOD, lo Sportello Orientamento Disabili dell’Ateneo. Il papà è contento e racconta del grande impegno profuso da sua figlia in questa impresa, ardua per tutti ma non impossibile. Spera che possa trovare un’occupazione adeguata, come tutti i genitori.

La discussione della tesi, svolta sulla rivoluzione francese e seguita dal professor Luigi Mascilli Migliorini come relatore, è avvenuta nella sessione di marzo ma ha ottenuto clamore ed entusiasmo sui media per gli incontri con i responsabili delle istituzioni partenopee e campane, avvenuti in questi giorni.

Sul sito dell’Ansa viene riportata la notizia degli incontri avvenuti nei giorni scorsi: qualche giorno fa con il sindaco di Napoli Luigi De Magistris e il primo maggio con il governatore della Regione Vincenzo de Luca.

Il curriculum di studi scelto da Giulia è sull’identità dell’Europa. Sarebbe bello se di questa Europa tornassero in luce i tratti più belli, quelli rinnegati da derive eugenetiche più o meno scoperte: una civiltà che rimettesse al centro il valore intoccabile della persona, stabilito da Dio, ristabilito e portato al trionfo dalla croce di Cristo. Ecco che allora mostrerebbe, di nuovo, il suo profilo migliore.

Grazie Giulia per la tua storia così normale e così eroica, sei tu più di altri il vero nuovo che avanza.

(Aleteia)