Avrebbe compiuto 43 anni il prossimo 20 settembre. Invece Vincent Lambert è morto stamattina all’ospedale di Reims, nel nord della Francia, dove era ricoverato. Dal 2 luglio scorso, da 9 giorni, gli erano stati sospesi alimentazione e idratazione dopo una lunga battaglia legale. Vincent non era in fin di vita. Da oltre 10 anni viveva in stato coscienza minima, per alcuni, per altri in stato vegetativo, dopo l’incidente stradale che lo aveva reso tetraplegico.

Il Papa e la Santa Sede

Vari gli appelli di Papa Francesco sul suo caso. Ieri in un tweet il Papa aveva detto: “Preghiamo per i malati che sono abbandonati e lasciati morire. Una società è umana se tutela la vita, ogni vita, dall’inizio al suo termine naturale, senza scegliere chi è degno o meno di vivere. I medici servano la vita, non la tolgano”.

Il Papa: preghiamo per i malati che sono abbandonati e lasciati morire

“Abbiamo accolto con dolore la notizia della morte di Vincent Lambert”, ha poi affermato in una dichiarazione il direttore ad interim della Sala Stampa vaticana Alessandro Gisotti. “Preghiamo – ha aggiunto – affinché il Signore lo accolga nella sua Casa ed esprimiamo vicinanza ai suoi cari e a quanti, fino all’ultimo, si sono impegnati ad assisterlo con amore e dedizione. Ricordiamo e ribadiamo quanto detto dal Santo Padre, intervenendo su questa dolorosa vicenda: Dio è l’unico padrone della vita dall’inizio alla fine naturale ed è nostro dovere custodirla sempre e non cedere alla cultura dello scarto”.

Il dolore dei genitori 

Lo stop all’idratazione e all’alimentazione disposto il 2 luglio era arrivato dopo la sentenza della Cassazione che aveva annullato la decisione della Corte d’Appello di far proseguire il trattamento in attesa del parere del Comitato Onu per i Diritti delle persone con disabilità. L’organismo delle Nazioni Unite aveva, infatti, chiesto alla Francia sei mesi di tempo per esaminare il caso. Pierre e Viviane, i suoi genitori, che hanno condotto una strenua battaglia legale per impedire che al figlio fossero interrotte alimentazione e idratazione, hanno detto in un comunicato che “è il momento del lutto e del raccoglimento ma è anche il momento della meditazione su questo crimine di Stato”, denunciando che il loro figlio è stato “ucciso dalla ragion di Stato e da un medico che ha rinunciato al giuramento di Ippocrate”.  Di parere opposto ai genitori era la moglie di Vincent, Rachel, e i medici che lo avevano in cura. I sanitari ritenevano “un’ostinazione irragionevole” continuare a farlo vivere. Per altri c’è stata un’ostinazione irragionevole nel farlo morire. Tante le reazioni alla morte di Vincent Lambert. Raccoglimento e profonda tristezza sono state espresse dal segretario generale della Conferenza episcopale francese, Thierry Magnin.

Gambino: alimentazione e idratazione sostegno vitale non accanimento

In Europa rischia di diffondersi un movimento contro vita. Offrire alimentazione e idratazione è un sostegno vitale doveroso e umanitario. E’ il giudizio espresso in un’intervista rilasciata ad Alessandro Guarasci dal presidente dell’associazione Scienza e Vita, Alberto Gambino. L’aver scambiato questo presidio di grande solidarietà e di cura “come una terapia che possa ingenerare un accanimento è un vulnus molto significativo”. “I principi europei, se fossero quelli plurimillenari delle nostre radici, non potrebbero che essere per il favor vitae“.

 

(VaticanNews)