“Che cos’è l’uomo perché te ne curi?”. Questa domanda, fatta da uomini ad altri uomini, implicitamente sottende le testimonianze di tre professionisti della cura “convocati” nella vita a vivere tre situazioni apparentemente molto diverse l’una dall’altra, ma dentro la ricerca dello scopo della sanità: la cura di ogni singolo istante della persona. Racconteranno di sé: la promotrice, a livello internazionale, della “comfort care”, le cure palliative neonatali a bimbi con aspettativa di vita limitatissima, e alle loro famiglie; il responsabile della rete delle Rianimazioni lombarde e oltre, in corso di Coronavirus, dedito a cercare di offrire la possibilità dell’ingresso in rianimazione nel modo più appropriato possibile a più persone possibile; un importante membro della Commissione Ministeriale Olandese sulle autorizzazioni all’esecuzione delle richieste eutanasiche, dimissionario quando si è accorto che l’eutanasia, pur da lui considerata inizialmente la possibile “soluzione da ultima spiaggia”, era divenuta il modo automatico di morire (la “default way to die”). Percorsi personali diversi, anche sofferenti, non scontati, sanguinanti, ma con la tensione alla apertura personale all’altro da sé, al mistero, e, per tanti, al Mistero.